Insegnante: Davide Redolfi
Storia
Il basso tuba ebbe origine in Germania grazie a Friedrich Wilhelm Wieprecht nel 1830 e fu chiamato Tenorbasshorn; poco più tardi cominciò il suo utilizzo all’interno delle orchestre. Questo strumento fu nobilitato dai compositori Ralph Vaughan Williams, Gordon Jacob e altri che scrissero un repertorio solistico.
La tuba bassa è così chiamata perché, come la maggior parte degli strumenti a fiato, è formata da un tubo ricurvo entro il quale viene fatta vibrare l’aria, e perché costituisce lo strumento basso degli ottoni. Essa, a seconda delle necessità orchestrali, può essere intonata in modo diverso allo scopo di arricchire l’estensione dei suoni forniti dagli ottoni. L’esecutore legge sempre in chiave di basso, tranne nel caso della tuba tenorbassa detta anche, più brevemente tuba tenore. La tuba bassa è in grado di fornire svariati effetti musicali, da quelli grotteschi a quelli carezzevoli, ed è usata nelle orchestre per musica sinfonica e operistica. Nei complessi jazz ha anche un’importante funzione di sostegno ritmico.
Famiglia
- Tube basse in Fa e Mib
- Tube contrabbasse in Do e Sib
- Sousafono (tuba da parata, deve il suo nome a John Philip Sousa)
Anatomia dello strumento
- Bocchino
- Tubo principale
- Pistoni
- Anello
- Campana